La Tac cerebrale nel trauma cranico è un esame diagnostico che, mediante l’impiego di raggi X – radiazioni ionizzanti – consente di elaborare immagini su tutti i piani spaziali e rappresenta l’indagine più utile per la valutazione delle lesioni cerebrali e delle ossa craniche nei casi di urgenza.
L’impiego della Tac cerebrale come prima indagine diagnostica, rappresenta tuttora la metodica migliore per comprendere la fisiologia del danno cerebrale acuto severo e provvedere alla corretta gestione terapeutica del paziente con trauma cranico.
Perché fare un Tac Cerebrale nel trauma cranico?
La maggior parte dei traumi cranici avvengono per incidenti stradali, per incidenti domestici o sportivi.
Le lesioni traumatiche cranio-encefaliche possono essere distinte in:
- Primarie
- Intracerebrali (Ematomi intracranici, DAD)
- Extracerebrali (Ematoma Epidurale, Ematoma subdurale, Igroma, Emorragia subaracnoide e intraventricolare)
- Secondarie
- Rigonfiamento Cerebrale
- Ernie interne
- Ischemie cerebrali
- Sequele (post-traumatiche)
- Idrocefalo
- Encefalomalacia
- Atrofia
- DAD ed esiti
- Lesione vasi intracranici
Esistono alcune lesioni che, oltre a danneggiare le strutture intracraniche, causano delle lesioni ossee. Le fratture possono interessare:
- Osso Temporale
- Osso Occipitale
- Osso Parietale
- Osso Frontale
Le contusioni rilevate con tac cerebrale, si localizzano più frequentemente in sedi tipiche, quali lobi frontali e temporali, in relazione ad impatto diretto dell’encefalo con le strutture stesse della teca cranica o con meccanismo di contraccolpo; che è un meccanismo correlato tra il punto di impatto del trauma e la lesione che si presenta nella parte opposta. Esempio: Sbattiamo fortemente la fronte al muro cresce il bernoccolo, ma la lesione interna si verifica nella nuca.
Alcune lesioni emorragiche subaracnoidee e del circolo intracranico possono richiedere un esame Angio-TAC cerebrale con l’utilizzo del mezzo di contrasto. Tali lesioni possono essere molto pericolose per la vita dei pazienti e se non trattate tempestivamente dal neurochirurgo, possono generare danni permanenti o, se particolarmente severi, il coma o il decesso.
La TAC rappresenta tuttora la metodica di prima istanza, in quanto di rapida esecuzione e sensibile nell’ identificazione di ematoma sottodurale ed extradurale che necessitano di trattamento neurochirurgico.
Tuttavia non sempre la tac cerebrale riesce ad evidenziare alcune lesioni post-traumatiche, in particolare DAD, ed alcuni focolai localizzati in prossimità della teca cranica e in fossa cranica posteriore; in questi casi o qualora vi siano dubbi interpretativi il medico radiologo può optare per l’esecuzione di una risonanza magnetica cerebrale poiché quest’ultima permette di rilevare un numero maggiore di lesioni al tessuto cerebrale.
Come viene eseguita l’esame tac encefalo?
Prima di eseguire la Tac cerebrale è necessario che il paziente rimuova eventuali oggetti metallici presenti (collane, orecchini, protesi dentarie mobili, piercing, mollette e forcine ferma capelli).
La Tac cerebrale viene eseguita con il paziente in posizione supina, con le braccia lungo il corpo e la testa collocata su un caschetto dedicato.
Durante l’esecuzione dell’esame è importante rimanere immobili per tutta la scansione dell’esame
La scansione tac comprenderà dall’apice alla base cranica e permetterà la valutazione del parenchima cerebrale, delle altre strutture anatomiche presenti e di tutte le strutture ossee.
La Tac Cerebrale verrà acquisita in assiale e attraverso algoritmi di ricostruzione processati dal software- MPR- sarà possibile visualizzare e valutare l’encefalo e le strutture ossee su tutti i piani spaziali (Assiale, Coronale e Sagittale ed eventualmente Obliqui). Alcuni Tool di ultima generazione consentono di rappresentate le immagini in 3D in scala reale e, successivamente, attraverso le stampanti 3D di stampare le immagini per gli interventi più delicati di Neurochirurgia.
L’apparecchiatura tac a differenza della risonanza magnetica presenta un’architettura aperta ideale per pazienti claustrofobici.
La Tac Cerebrale in base alle indicazioni può richiedere o meno l’utilizzo del mezzo di contrasto: molte patologie possono essere facilmente analizzate senza l’utilizzo di tale mezzo dal momento che la differenza di contrasto delle strutture anatomiche cerebrali assicura una buona risoluzione dell’immagine già nelle condizioni basali.
Per la valutazione della componente vascolare intracranica è necessaria l’iniezione del mezzo di contrasto iodato per via endovenosa.
Quanto dura l’esame?
La Tac cerebrale ha una durata di 10 minuti.
Come ci si prepara all’esame?
Per la Tac Cerebrale in basale dove non è previsto la somministrazione del mezzo di contrasto, non è richiesta alcuna particolare preparazione del paziente.
Per l’Angio- Tac cerebrale, che prevede l’utilizzo del mezzo di contrasto, invece, è indispensabile innanzitutto fare gli esami del sangue per controllare la funzionalità renale (creatinina ed azotemia) ed epatica, valutando, dunque, la capacità del paziente di eliminare il mezzo di contrasto. Inoltre è necessario, esibire al personale sanitario, un emocromo e l’elettroforesi delle proteine.
Il paziente è tenuto ad osservare determinati comportamenti:
- Comunicare al medico se soffre di allergie, specialmente allo iodio presente nel mezzo di contrasto;
- Essere a digiuno da almeno 6 ore onde evitare disturbi gastrointestinali causati dall’iniezione del mezzo di contrasto;
- Riferire se sta assumendo farmaci ed informare il medico sulle malattie avute nell’ultimo periodo e, in generale, se è affetto da malattie cardiache, diabete, patologie renali e tiroidee.
Dopo la TAC cerebrale con M.D.C., il paziente è tenuto sotto osservazione per qualche minuto, trascorso il quale potrà riprendere normalmente le sue attività quotidiane.
Per favorire l’eliminazione del mezzo di contrasto, entro le 24 ore successive all’esame, è consigliabile bere molta acqua.
È un esame doloroso?
L’esame è generalmente indolore. L’unico fastidio può essere dato dall’iniezione del mezzo di contrasto per endovena. Il paziente, infatti, potrà avvertire un sensazione di calore su tutto il corpo e di amaro in gola.
Quali sono le controindicazioni?
La TAC cerebrale, con o senza l’impiego del mezzo di contrasto, comporta l’esposizione del paziente a radiazioni ionizzanti, occorre ponderare gli eventuali rischi con il beneficio che ci si attende dall’esame. I moderni macchinari, tuttavia, hanno ridotto sensibilmente la quantità emessa di radiazioni ionizzanti.
Per tali motivi, la TAC è controindicata per le donne in presunto o accertato stato di gravidanza ad eccezione che tale esame sia imprescindibile per salvaguardare lo stato di salute della donna e dopo aver sentito il parere del Radiologo e del Ginecologo.
Andando, nello specifico, all’utilizzo del mezzo di contrasto occorre fare alcune precisazioni. Come accennato sopra, l’impiego di tale mezzo può essere controindicato in caso di precedente reazione allergica – situazioni, comunque, rare – o di grave insufficienza renale – che impedisca di eliminare correttamente il mezzo di contrasto; occorrerà, dunque, informare al riguardo il medico.
In determinati soggetti predisposti, il mezzo di contrasto può causare vampate di calore, nausea, strano pizzicore, orticaria, dolore protratto nella zona dell’iniezione, e, raramente, un sapore metallico in bocca.
I soggetti obesi potrebbero avere difficoltà a sostenere questo esame poiché le apparecchiature TAC, solitamente, hanno una portata massima di 150 chilogrammi.