Che cosa è la Risonanza Magnetica Mammaria?
La Risonanza Magnetica Mammaria è un esame diagnostico di secondo livello, complementare ad altri tipi di esami tradizionali come la Mammografia e l’Ecografia Mammaria, ma rappresenta, per mezzi e precisione, il miglior strumento valutativo ai fini di una precisa e corretta analisi della mammella.
La RMN è una tecnica diagnostica che utilizza campi magnetici e onde di radiofrequenza
Quando è utile sostenere una Risonanza Magnetica al seno?
Una donna non può esimersi dal sostenere tale esame, specialmente se presenti discrepanze nella valutazione clinica o nel caso di difficoltà interpretativa di altri esami tradizionali. L’esame in questione, inoltre, è consigliato nel caso in cui si voglia scongiurare la formazione o la presenza di un tumore mammario (specialmente se rivolto a donne predisposte geneticamente a tale patologia).
La Risonanza Magnetica Mammaria permette di identificare i noduli tumorali maligni (anche di piccole dimensioni stante la precisione dell’esame), poiché questi presentano una vascolarizzazione (ovvero una presenza di vasi sanguigni) notevolmente diversa rispetto a noduli benigni o al normale tessuto mammario. La Risonanza Magnetica Mammaria, inoltre, è indicata per la ricerca di multicentricità, multifocalità e bilateralità in caso di neoplasie già diagnosticate con tecniche tradizionali (le quali richiedono un intervento chirurgico). Essa è utile per la valutazione di neoplasie mammarie trattate con chemioterapia neoadiuvante e per l’accertamento, post chirurgia conservativa, di tale esito, così da discriminare tra recidiva e tessuto cicatriziale.
Come viene eseguita la Risonanza Magnetica Mammaria?
L’ esame viene svolto con paziente in posizione prona e tramite l’uso di una particolare bobina di superficie che, designata appositamente per il seno, abbraccia entrambe le mammelle ed offre al medico la migliore risoluzione spaziale possibile.
È fondamentale che la paziente mantenga una posizione immobile durante l’esecuzione della RMM.
Il protocollo di studio prevede, di norma, la somministrazione del mezzo di contrasto (gadolinio) per lo studio della ghiandola mammaria, ad eccezione di pazienti con protesi mammarie dove si effettua la sola fase pre-contrastografica
Quanto dura l’esame?
Risonanza Magnetica Mammaria richiede in media 20 minuti per mammella
Come ci si prepara all’esame?
La preparazione all’esame non richiede grandissime attenzioni, ma occorre precisare che per la somministrazione del mezzo di contrasto (MDC) è indispensabile presentarsi all’esame digiuno a da almeno 6 ore e presentando al medico l’esito di un esame della creatinina.
Ci sono controindicazioni?
Per una donna incinta non è controindicato eseguire una Risonanza Magnetica Mammaria, ma è sempre consigliabile evitarlo almeno nelle prime 12 settimane di gravidanza (salvo in casi di assoluta necessità clinica).
Per le donne in fase di allattamento è richiesta un’attenzione particolare: l’assunzione di MDC, infatti, obbliga a raccogliere e conservare il latte prima dell’assunzione del suddetto, così da somministrarlo al bambino nelle 24 ore successive all’esecuzione dell’esame, per evitare che la sostanza assunta venga in qualche modo trasmessa e ingerita dal bambino attraverso il latte materno.
Il mezzo di contrasto, raramente e in particolari soggetti predisposti, può causare reazioni allergiche durante o post esame, creando uno stato di malessere che può sfociare in reazioni che da lievi possono successivamente divenire gravi. Occorre comunicare al personale medico qualunque reazione allergica subita in passato, in modo da praticare la preparazione antiallergica; ma non bisogna avere timore, dal momento che il personale medico è sempre pronto a soccorrere il paziente e a fronteggiare problemi di qualsiasi natura in qualunque momento.
Se una donna utilizza mezzi contraccettivi intrauterini (come la spirale) deve interpellare il proprio ginecologo, così da scongiurare un possibile spostamento del dispositivo durante l’esame.
Così come per qualsiasi altra Risonanza Magnetica, la Risonanza Magnetica Mammaria non può essere effettuata su donne portatrici di un dispositivo metallico o pacemaker.
E dopo l’esame?
Alla fine dell’esame la paziente potrà svolgere normalmente qualsiasi attività. Non è necessaria, infatti, la presenza di un accompagnatore/trice dal momento che l’esame non influisce sulle capacità psicofisiche della paziente, dando modo di svolgere tranquillamente qualsiasi attività quotidiana una volta sostenuto il test clinico.